Talamone

Cisterna di Talamone - Associazione Archeologica Odysseus

La Cisterna di Talamone

Salendo lungo la strada che porta alle Cannelle, in loc. Caprarecce di Talamone, troviamo i resti di una grande cisterna romana riferibili ad una delle grandi ville marittime della zona.

L’edificio, completamente nascosto dalla macchia, nel 2015 è stato soggetto ad una massiccia ripulitura realizzata dall’Associazione Archeologica Odysseus, grazie all’interessamento di Antonio Cagnacci e alla supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. L’intervento, seguito dall’archeologo Claudio Calastri, ha visto l’importante collaborazione della proprietà Francorsi e della ditta Berardi che hanno messo a disposizione i mezzi meccanici. Nel 2018, grazie al contributo di un turista tedesco amante della Maremma, che ha voluto mantenere l’anonimato, la Società Ante Quem srl ha realizzato lo scavo stratigrafico all’interno degli ambienti.

I ruderi sono costituiti da tre grandi navate comunicanti, alti circa sei metri, coperti con volte a botte e l’interno impermeabilizzato da intonaco idraulico destinato al contenimento dell’acqua. Le murature sono realizzate in opus reticolatum, la parte bassa delle pareti è rivestita di tegole rovesciate ricoperte di calce. Nei pressi delle monumentali vasche e collegate a queste, in località Santa Francesca, si trovano numerose strutture dove, secondo una lettera conservata nell’Archivio della Soprintendenza Archeologica di Firenze, fu trovata una fistula plumbea bollata da un procurator di Traiano riconducibile al 102-114 d.C., datazione confermata dal rinvenimento di laterizi e da ceramica sigillata nei dintorni. Tali rovine, pertinenti ad una dimora signorile marittima che si sviluppava dall’antica laguna verso l’interno, denotano una tecnica costruttiva associabile con la fase traianeo-adrianea della villa di Settefinestre, nella zona dei grandi bagni, come ci riporta il Carandini nel 1985.

In considerazione di tutto ciò possiamo interpretare la grande cisterna a servizio, non di una sola grande villa, ma di una estesa zona portuale costruita sotto l’imperatore Traiano nel II sec. d. C. che trasferisce il porto nell’opposto versante del golfo. L’area sarà successivamente consolidata in età adrianea per il controllo delle rotte verso Roma, come ci riporta anche il Ciampoltrini nel 1994, nel suo contributo per lo studio della tecnica stradale e della colonizzazione dell’Etruria costiera. 

Time-lapse dei lavori di ripulitura della cisterna

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Le altre aree di scavo:

Casenovole

Necropoli etrusco-ellenistica risalente al IV-II secolo a.c. nel comune di Civitella Paganico. Al momento si conoscono dodici sepolture collocate lungo il versante orientale della collinetta.

Le Caldanelle

I resti dell’abitato delle Caldanelle, nei pressi della riserva naturalistica del fiume Farma, sono uno dei simboli del grande sviluppo che vide il termalismo a partire dal basso medioevo.

Monte Leoni

Una serie di importanti testimonianze insediative, con un consistente insediamento fortificato dell’età del Bronzo e una complessa teoria di murature lineari, localmente nominate “Murali”.

Pietratonda

Un importante impianto termale risalente alla prima età imperiale romana, riportato alla luce tra il 2004 e il 2006 e mantenuto dall'Associazione Archeologica Odysseus.